mercoledì 20 settembre 2017

Il bar delle grandi speranze



Sua madre era tutto il suo mondo, e con lei cresceva nella casa dei nonni, in una villa fatiscente, sentiva di avere bisogno di figure maschili adulte a cui ispirarsi, ma quello che cercava, quello che gli mancava, era suo padre. E così crebbe affascinato da una voce, la voce di suo padre appunto, un disc-jockey di New York, che lo aveva abbandonato quando lui era piccolissimo. Passava il tempo con l’orecchio appoggiato alla radio. A un certo punto quando lui aveva otto anni anche quella voce alla radio scomparve J. R. si sentiva disperato decise così di scappare e finisce al bar dell’angolo dove conoscerà un nuovo mondo e tante identità diverse. Una grande storia che tocca il cuore, appassionato e avvincente racconto di un ragazzo che lotta per diventare grande, e in fondo al proprio cuore rimarrà sempre un ragazzo. La lettura ha un ritmo iniziale lento ma si sviluppa in fretta e ci si trova nell'atmosfera creata da Moehringer. Lui è nipote di uno dei baristi, entrarci per la prima volta è un sogno che si avvera. Il bar diventerà la sua seconda casa, il suo rifugio. Anche quando si trasferisce in Arizona con la madre, o quando va all'università, il bar di Steve sarà sempre punto fermo della sua vita. Nel bar JR trova la forza di formarsi un’identità diversa da quella del padre che l’ha abbandonato, diversa dagli uomini che ammira e che lo sostengono, un’identità soltanto sua. Da queste pagine traspare anche un amore puro per sua madre, oltre al bisogno di staccarsene per poter crescere come uomo. J.R. si trasforma in un ragazzo con il sogno di scrivere, e nonostante tutte le difficoltà, questo libro è una storia vera, è la prova che ce l’ha fatta. Leggete questo libro, vi farete senza dubbio un bel regalo.
J. R. Moehringer Obiettivamente è di una bravura mostruosa (Alessandro Baricco).

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