Qualcuno di voi sa
cos’è un intervento di Appendicite retrocecale cronica in ascesso, cavoli io lo
so e dopo un intervento del genere il morale è sotto i tacchi, ma questo non centra
nulla con il libro di Christian Frascella “Qualcosa di incredibile”. Auguri
Christian guarisci presto.
Era una di quelle
serate di insofferenza e noia e mi aggiravo tra gli scaffali della mia libreria
di fiducia. Volevo qualcosa da leggere ma non sapevo cosa di preciso, le
copertine non mi attiravano più di tanto i giudizi di quarta di copertina
nemmeno, insomma stavo per uscire senza comprare nulla quando mi cade l’occhio
– si dice cosi? – su di un libro che ha un titolo stimolante, la copertina mi
piace c’è un cane e un ragazzo che guardano un campo di grano. Lo osservo e la
mia mano fa per prenderlo ma si ferma. Poi penso di nuovo: “Come si chiama
questo romanzo?”… “la cosa più incredibile” sorrido e penso: Christian
Frascella allora stasera mi devi sorprendere, mi devi stupire, stasera è una di
quelle sere in cui non mi sta bene niente figurarsi. Stasera una bella tisana,
no stasera ho bisogno di un bel piatto di spaghetti pomodoro e basilico e se il
mio cane e i miei gatti non romperanno le scatole allora vedremo se è davvero
“la cosa più incredibile”.
Un ragazzo dodicenne
di nome Ivan inizia a raccontare, nello svolgere un tema per la prof di
italiano, la cosa più incredibile che gli sia successa. Non si limita a
svolgere semplicemente il tema ma parla di tutta la sua vita e di come si
interfaccia col mondo degli adulti, in particolare con i suoi genitori, come
non riesce a trovarsi a suo agio in quel mondo, una storia semplice e narrata
in prima persona dove improvvisamente la magia fa cambiare totalmente tutto. I
suoi genitori spariscono e fanno la loro apparizione un nano e un signore
bianco. La storia è emozionante e coinvolgente e io ieri sera ho letto fino
alle quattro e trenta di notte pur di finire il libro. Mi è piaciuto molto il
modo di parlare di Ivan, mi ricorda moltissimo “Il giovane Holden” di J.
Salinger, mi è piaciuto molto anche il fatto che tutta la storia sia scaturita
da un ragazzo che vive in un palazzo della periferia di Torino. Ivan che parla
come un ragazzo di dodici anni e anche questo mi piace, il personaggio è
credibile, credibilissimo, impastato con una cerchia di amici e una famiglia
ingombrante e pesante. Una vita normale che si sviluppa e si intreccia con la
magia. A questo punto anche se ho letto un libro per ragazzi la curiosità è
diventata bisogno. Bisogno di leggere altro. Christian Frascella accidenti!
Dello
stesso autore: “Mia sorella è una foca monaca” –
Fazi Editore
“Sette piccoli
sospetti” – Einaudi
“La sfuriata di Bet”
- Einaudi
“Il panico
quotidiano” – Einaudi
Nessun commento:
Posta un commento