mercoledì 3 agosto 2016

“Di luce e d’argilla” di Eduardo Bolognino


Ti chiedo scusa, Aldo caro, se questa mia devastante asimmetria del tempo mi ha portato ad isolarmi dai miei amici più cari. A non rompere loro le scatole nemmeno con una telefonata, ma al momento, anche ora mentre scrivo, dedico il mio tempo a coloro che lo hanno dedicato a me e ora non ne hanno più la forza. Conosci i miei trascorsi, come io conosco i tuoi, entrambi abbiamo pagato, forse lo stiamo facendo ancora, interessi altissimi, da strozzini, alla vita. La tua raccolta di poesie si contrappone con gioia al mio mistificante cinismo. “Di luce e d’argilla”  è molto più di una raccolta di poesie, è una dichiarazione d’amore viscerale verso la vita e verso gli altri, il prossimo, il fratello. Chi ha letto questo libro però non ha ancora avuto, credo, la fortuna, come me di leggere i tuoi racconti pervasi dalla tua delicata poesia. Quelli che tu scrivevi e io leggevo a Firenze per intenderci. Quelli di quando ancora ci piaceva ridere e sorridere e prenderci amichevolmente in giro senza prenderci sul serio. Il tuo libro di poesie è bellissimo ma…non basta. Tu non sei solo questo. Ti manca ancora di pubblicare i tuoi bellissimi e delicati racconti. Lo farai? Mi dirai : “la risposta è scritta ovunque lo sia notte e giorno brilla ed è riflessa”. Io spero di si e ti abbraccio.

A presto Memmo

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