Ti chiedo scusa, Aldo caro, se questa mia devastante
asimmetria del tempo mi ha portato ad isolarmi dai miei amici più cari. A non
rompere loro le scatole nemmeno con una telefonata, ma al momento, anche ora
mentre scrivo, dedico il mio tempo a coloro che lo hanno dedicato a me e ora
non ne hanno più la forza. Conosci i miei trascorsi, come io conosco i tuoi,
entrambi abbiamo pagato, forse lo stiamo facendo ancora, interessi altissimi,
da strozzini, alla vita. La tua raccolta di poesie si contrappone con gioia al
mio mistificante cinismo. “Di luce e d’argilla”
è molto più di una raccolta di poesie, è una dichiarazione d’amore
viscerale verso la vita e verso gli altri, il prossimo, il fratello. Chi ha
letto questo libro però non ha ancora avuto, credo, la fortuna, come me di
leggere i tuoi racconti pervasi dalla tua delicata poesia. Quelli che tu
scrivevi e io leggevo a Firenze per intenderci. Quelli di quando ancora ci
piaceva ridere e sorridere e prenderci amichevolmente in giro senza prenderci
sul serio. Il tuo libro di poesie è bellissimo ma…non basta. Tu non sei solo
questo. Ti manca ancora di pubblicare i tuoi bellissimi e delicati racconti. Lo
farai? Mi dirai : “la risposta è scritta ovunque lo sia notte e giorno brilla
ed è riflessa”. Io spero di si e ti abbraccio.
A presto Memmo
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