giovedì 7 luglio 2016

MAGISTRATI

 
Bruno Larosa con la sua attenta e minuziosa narrazione riesce a rendere palpabile l’aria che si respira nei palazzi di giustizia e altrettanto palpabili gli stati d’animo e i sentimenti dei vari personaggi. È un libro da leggere? A parte i sentimenti di profonda amicizia, radicata negli anni della nostra giovinezza, che mi legano a Bruno, è un libro che mi è piaciuto molto e credo sarà apprezzato oltre che dagli addetti ai lavori – avvocati e magistrati – anche dagli altri lettori e questo sicuramente grazie alla bravura e al modo di porgere l’argomento di chi ha scritto questo bel libro. Situazioni al limite del grottesco poste al lettore con una naturalezza e un candore insospettati, eppure, questi fatti – oggi come oggi – fanno parte dell’attualità della cronaca. L’autore ci tiene a precisare che tutto ciò che ha scritto è opera di pura fantasia e fa bene a farlo perché il racconto rispecchia molto il costume e il malcostume che, ormai da molti anni serpeggia nel nostro paese. Mi piace molto poi la frase di Primo Levi ne “La tregua” che Bruno ha inserito come inizio del settimo capitolo: “la vergogna che i tedeschi non conobbero, quella che il giusto prova davanti alla colpa commessa da altri, e gli rimorde che esista, che sia stata introdotta irrevocabilmente nel mondo delle cose che esistono, e che la sua volontà buona sia stata nulla o scarsa, e non abbia valso a difesa”.
“Magistrati” di Bruno Larosa – Edizioni CentoAutori
Bravo Bruno e brava anche Giovanna Izzo per la copertina

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