Fu qualche
anno fa che, parlando con Francesco Bevilacqua alla presentazione del suo libro
“Aspromonte, la montagna incantata”,
venni a conoscenza del libro di Francesco Perri “Storia del lupo Kola”, adesso edito da Rubettino. Di Perri conoscevo solo “Emigranti” e mai avrei potuto immaginare un romanzo così delicato
e allo stesso tempo duro e crudo, una favola per piccoli e grandi, una storia
di vita dalla quale ognuno di noi dovrebbe imparare qualcosa. Dopo lunghi anni
vissuti negli Scout di Locri, a raccontare ai lupetti “Le storie di Mowgli” di Rudyard Kipling ho ritrovato in Storia del lupo Kola molte affinità come la
descrizione del lupo fatta da Kipling: … occhi
che vedono nell’oscurità, orecchie che sentono il vento dalle tane, zampe agili
e silenti, zanne aguzze e rilucenti d’un lupo sono i segni, d’un forte
cacciatore. Perri descrive i doni avuti dal lupo quando si presentò davanti
al Signore per poter sopravvivere: … Dio
lo fornì abbondantemente. Gli diede zanne potenti, muscoli fortissimi al collo
e alle mascelle da poter squarciare con uno strappo, la gola a un toro. Gli
diede occhi acuti, orecchio finissimo e una grande potenza di offesa anche
nella zampa. Ma non gli diede l’olfatto altrimenti le sue prede non
avrebbero avuto scampo. Mowgli era un cucciolo d’uomo che sperduto nella
giungla venne allevato da un branco di lupi, nella storia di Kola invece Kola
Piccolo venne allevato da un ragazzo perché suo padre Kola Grande era stato
ucciso, ma non dico altro per chi non avesse letto il libro. Un racconto
suggestivo che lascia col cuore gonfio, e che dire della presentazione di
Francesco Bevilacqua? Grande amante delle nostre montagne e testimone fedele di
storie e racconti dell’Aspromonte. Si potrebbero definire, racconto e presentazione,
due perle in un’unica ostrica. Sarebbe però riduttivo e non renderebbe nemmeno
lontanamente l’idea. Mi piace, invece pensare, a due pietre preziose, dure,
incastonate nei contrafforti dell’Aspromonte, inamovibili a futura memoria
degli uomini e dei lupi. E tutto questo, credete, è ancora molto lontano dalla
poesia di Perri e dall’animo di Francesco. Leggete il racconto e se nella notte
doveste vedere due occhi gialli a mandorla potrebbe essere Kola. Buona fortuna.
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