giovedì 7 luglio 2016

STORIA DEL LUPO KOLA

 
 
Fu qualche anno fa che, parlando con Francesco Bevilacqua alla presentazione del suo libro “Aspromonte, la montagna incantata”, venni a conoscenza del libro di Francesco Perri “Storia del lupo Kola”, adesso edito da Rubettino. Di Perri conoscevo solo “Emigranti” e mai avrei potuto immaginare un romanzo così delicato e allo stesso tempo duro e crudo, una favola per piccoli e grandi, una storia di vita dalla quale ognuno di noi dovrebbe imparare qualcosa. Dopo lunghi anni vissuti negli Scout di Locri, a raccontare ai lupetti “Le storie di Mowgli” di Rudyard Kipling  ho ritrovato in Storia del lupo Kola molte affinità come la descrizione del lupo fatta da Kipling: … occhi che vedono nell’oscurità, orecchie che sentono il vento dalle tane, zampe agili e silenti, zanne aguzze e rilucenti d’un lupo sono i segni, d’un forte cacciatore. Perri descrive i doni avuti dal lupo quando si presentò davanti al Signore per poter sopravvivere: … Dio lo fornì abbondantemente. Gli diede zanne potenti, muscoli fortissimi al collo e alle mascelle da poter squarciare con uno strappo, la gola a un toro. Gli diede occhi acuti, orecchio finissimo e una grande potenza di offesa anche nella zampa. Ma non gli diede l’olfatto altrimenti le sue prede non avrebbero avuto scampo. Mowgli era un cucciolo d’uomo che sperduto nella giungla venne allevato da un branco di lupi, nella storia di Kola invece Kola Piccolo venne allevato da un ragazzo perché suo padre Kola Grande era stato ucciso, ma non dico altro per chi non avesse letto il libro. Un racconto suggestivo che lascia col cuore gonfio, e che dire della presentazione di Francesco Bevilacqua? Grande amante delle nostre montagne e testimone fedele di storie e racconti dell’Aspromonte. Si potrebbero definire, racconto e presentazione, due perle in un’unica ostrica. Sarebbe però riduttivo e non renderebbe nemmeno lontanamente l’idea. Mi piace, invece pensare, a due pietre preziose, dure, incastonate nei contrafforti dell’Aspromonte, inamovibili a futura memoria degli uomini e dei lupi. E tutto questo, credete, è ancora molto lontano dalla poesia di Perri e dall’animo di Francesco. Leggete il racconto e se nella notte doveste vedere due occhi gialli a mandorla  potrebbe essere Kola. Buona fortuna.


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